Perché si usano tecniche respiratorie di origine orientale? 

Nulla di "magico" o lesivo delle credenze proprie,  né tanto meno vi voglio fare diventare buddisti o indù,  non essendolo io peraltro,  ma vengono usate perché le respirazione proposte fanno parte di riscontri a livello psicologici e psichiatrico positivi: dobbiamo farcene una ragione - gli orientali respirano meglio di noi!
esistono delle eccezioni? Certo, ad esempio il canto Gregoriano aiuta a respirare in maniera armonica, esattamente come la preghiera esicasta del rito Ortodosso.
La respirazione ci aiuta a raggiungere l'omeostasi all'interno del nostro corpo. In questo modo, possiamo migliorare il funzionamento del sistema neuroendocrino, digestivo, circolatorio, neurochimico e dei vari sistemi nervosi. 
Il respiro ha diversi significati, dalla vita alle reazioni emotive: un sospiro,  malinconia, innamoramento - un respiro secco,  paura, sorpresa.
Scientificamente da anni molti studi in tutto il mondo convergono sullo studio delle diverse componenti emotive e il ripristinarle,  così come la relazione tra il respiro e il funzionamento del cervello.
la neuroscienziata Christina Zelano ha scoperto che la frequenza respiratoria coordina le attività tra le diverse regioni del cervello che gestiscono emozioni e memoria, e può anche influire sulle prestazioni cognitive. 
Era già in parte conosciuta l’influenza della respirazione sulle onde cerebrali,  ma ormai numerosi studi stanno dimostrando quanto l'influenza del respiro sia determinante per un’ottima attività cerebrale. 
Chi ha provato a cantare qualche volta, anche in un semplice coro,  può testimoniare che l’umore si alzava alla fine di prove semplici. 
Come detto, l’inspirazione e l’espirazione hanno un effetto diverso sulla nostra memoria.
Ricordiamo molte più informazioni mentre inspiriamo,  ma come tutti gli artisti,  teatro, cantanti o attori sanno,  dobbiamo respirare dal naso,  non dalla bocca. 
I risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience da un team di ricercatori della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago dimostrano anche questo.
Il respiro  è un processo biochimico durante il quale avviene uno scambio di ossigeno e anidride carbonica e già nel 1932 Edgar Douglas Adrian aveva scoperto un collegamento tra respirazione e attività cerebrale nel coniglio. Sembra,  inoltre che una bella respirazione possa eliminare circa 
2 Lt di tossine dal corpo.
Nello studio in esame,  sessanta partecipanti hanno eseguito due compiti in momenti diversi:
sembra proprio dunque che durante l’inspirazione e l’espirazione si verifichi un’importante differenza nell’attività dell’amigdala e nell’ippocampo – strutture importanti rispettivamente per le emozioni e per la memoria.
Si è scoperto che quando si inspira si stimolano i neuroni della corteccia olfattiva,  dell’amigdala (che in particolare compie una elaborazione della paura) e dell’ippocampo (coinvolto nei processi di memoria) e di tutto il sistema limbico.

Informazioni sulla respirazione tratte in parte da studi citati e da articoli sugli studi:
Cristina Zelano Assistant PhD Professor of Neurology Epilepsy /Clinical Neurophysiology
Research focused on the human olfactory system and its impact on other limbic brain regions involved in emotion and memory. 
https://oggiscienza.it/2016/12/16/respiro-influenza-paura-memoria/index.html
E.D. Adrian, UCL 1955/56. The Physiological Society. Credit: Wellcome Library, London.
E.D. ADRIAN, UCL 1955/56. THE PHYSIOLOGICAL SOCIETY. CREDIT: WELLCOME LIBRARY, LONDON.